Javier Milei, il neoeletto presidente argentino, si trova in questi giorni in visita in Italia. Milei, entrato in carica a dicembre 2023 è balzato subito all’attenzione della stampa mondiale per la sua risolutezza e le dichiarazioni roboanti circa il cambio di rotta della politica argentina, immediatamente allontanata dai BRICS e riportata in orbita atlantista.
Milei, definito da alcuni giornalisti come un politico di estrema destra, ha fatto della lotta alla crisi economica argentina la sua bandiera, annunciando fin dall’inizio del suo mandato, tempi duri per la popolazione argentina. Acerrimo nemico dell’intervento statale nell’economia, ha più volte dichiarato che le diseguaglianze sociali rappresentano qualcosa di naturale e che il governo dello stato non ha nessun dovere etico circa la loro riduzione. Politico e animale da palcoscenico non aveva esitato in passato a fare dichiarazioni al vetriolo, come quando aveva detto che Al Capone era da considerare un “eroe e benefattore sociale”.
All’arrivo in Italia ha già attirato l’attenzione della stampa per aver rifiutato di alloggiare presso le residenze dell’Ambasciata argentina a Roma, preferendo invece un hotel di gran lusso nella famosa Via Veneto di Roma. La mattina del 13 febbraio è stato ricevuto in Vaticano dal papa, in un colloquio definito dalla stampa italiana come “insolitamente lungo”. Secondo dichiarato dal portavoce vaticano, durante il colloqui i due argentini hanno anche parlato delle politiche interne che Milei vuole adottare e della posizione geopolitica dell’argentina rispetto ai conflitti in corso.
Le foto pubblicate mostrano abbracci e sorrisi tra Javier Milei e Papa Francesco, eppure lo stesso Milei in campagna elettorale aveva definito il pontefice come “il demonio in terra”. Il Vaticano ha minimizzato, replicando che Papa Francesco non è solito offendersi per questo genere di cose, comprendendo che si trattava di “una strategia di campagna, che è parte di una strategia di marketing”.
E’ difficile però non ricordare la posizione assunta da Papa Francesco riguardo il conflitto in Ucraina, il Papa che baciò pubblicamente una bandiera ucraina e che definì i soldati russi di etnia cecena o i buriati come “i più crudeli”.
Dopo lo stop in Vaticano, il presidente argentino è ripartito alla volta del Quirinale, dove è stato ricevuto dal presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella e dal ministro degli esteri Antonio Tajani, con cui ha parlato anche della cooperazione tra Mercosur e Unione Europea. Naturalmente, dopo l’annullamento di Mieli per l’adesione dell’Argentina ai BRICS, a cui doveva aderire dal 2024, il nuovo presidente argentino non perde occasione per rinsaldare i rapporti con i partner occidentali.
Successivamente l’incontro con Giorgia Meloni, che la parte argentina ha definito “positivo e cordiale”. L’incontro con Giorgia Meloni sembra avere galvanizzato Milei, che sul social X, ex Twitter, ha iniziato a pubblicare una serie di post riguardanti la creazione di un “blocco internazionale anticomunista”. Oltre agli attacchi ad una presunta realtà comunista, probabilmente riferita alla Russia, vista ancora come l’Unione Sovietica dai supporter di un nuovo clima da guerra fredda, il presidente argentino ha parlato di “un’alleanza strategica tra Argentina ed Italia, guidate da Milei e Meloni, attorno a una visione del mondo ed una filosofia comuni, sarà decisiva per la difesa dell’occidente”, associando a questi post le foto dell’incontro con Giorgia Meloni.
Andrea Lucidi